Anoressia = disturbo della comunicazione. Nel corso di uno degli ultimi convegni sulla anoressia nervosa ed i disturbi alimentari tenutosi a Prato il 9 e 10 marzo, ho sentito una definizione di anoressia che mi ha particolarmente colpita.
Secondo Nunn (psichiatra australiano) infatti l’anoressia è un disturbo della comunicazione, e più esattamente è un particolare disturbo della comunicazione: è un disturbo della comunicazione emozionale.
La Dr. Jeane Magagna (psicoterapista per bambini e famiglie a capo del servizio di psicoterapia del Great Ormond Street Hospital for children, e psicoterapista all’Ellen Mede center for Eating Disorders di Londra), nel suo intervento sottolinea infatti che i giovani con anoressia nervosa diagnosticata mostrano significative carenze nella capacità di identificare, verbalizzare e comunicare le loro emozioni.
La Dr. Magagna parla quindi di “Disfasia emozionale” e di “alexithymia” ossia incapacità di esprimere i propri sentimenti in parole. Quindi il concetto di anoressia = disturbo della comunicazione, si rafforza.
In sostanza, i sentimenti debbono essere “buttati fuori”, le persone anoressiche devono trovare una voce per i sentimenti.
La Dr. Magagna sottolinea anche che l’anoressia non può essere curata dal solo psicologo o psicoterapeuta, ma deve essere curata da un team multidisciplinare, ossia da più figure professionali contemporaneamente.
Come mamma e come dietista, credo sia particolarmente importante fare attenzione ai minimi segnali, visto che si può parlare di primi sintomi di anoressia già a 7-8 anni e che questa patologia sta perdendo la prerogativa di malattia femminile, diventando anche malattia maschile.