Cos↓ dovr¢ essere per legge a New York, dove tutte le catene di ristoranti con pi di 14 punti vendita, dovranno prevedere sui loro prodotti dettagliate etichette nutrizionali.
Come gi¢ detto in un precedente post sulle etichette alimentari, │ molto importante importante sapersi orientare nella lettura delle etichette, a tutela della propria salute ed anche in funzione di una eventuale dieta dimagrante che, istintivamente porta ad una maggiore attenzione a quello che consumiamo.
Condivido in pieno il pensiero del sindaco di New York Michael Bloomberg, ideatore dell’iniziativa che afferma “La misura aiuter¢ i newyorkesi ad avere una maggiore consapevolezza di quello che mettono sotto i denti; non bisogna dimenticare che l’uomo │ ci che mangia”. Il New York Times in un editoriale sottolinea come “negli ultimi due anni il peso dei newyorchesi │ aumentato di 5 milioni di chili, soprattutto nei quartieri abitati da poveri e minoranze” dove si consumano ben 10 milioni di pasti fast food e le malattie come il diabete, l’ipertensione e le cardiopatie hanno raggiunto livelli epidemici”. Ovviamente non condividono questo punto di vista le associazioni dei ristoratori, tra i quali McDonald’s, Burger King, Kfc, Domino’s, Pizza Hut, Taco Bell che sostengono che “Le informazioni relative alle calorie sono gi¢ disponibili online, per cui non c’│ alcun bisogno di stamparle sul men”. In pieno accordo con i responsabili dell’Assessorato alla Sanit¢, che sono convinti che la semplice pubblicazione sul men delle calorie contenute nei cibi dovrebbe nell’arco di qualche anno contribuire a salvare milioni di vite umane, resto in attesa dei prossimi sviluppi, sottolineando di nuovo l’importanza dell’informazione e della conoscenza in campo nutrizionale (come ovviamente in ogni altro settore). Chi potrebbe supporre, senza etichetta nutrizionale che un frullato al cioccolato di McDonald’s contiene 1.160 calorie ( l’equivalente di quasi due pizze margherita!) mentre un cheeseburger di Wendy’s ne contiene 980 ?